ricette di donne
ho iniziato questa sorta di raccolta nel 2006, un anno molto particolare.
per la prima volta nella mia allora giovane vita avevo una casa tutta per me: non quella dei genitori, non quella del mio primo compagno, da cui mi ero da poco separata, ma una bellissima casa in affitto con un giardino che ospitasse il cane che da nostro era diventato solo mio, e che mi aspettava non sempre pazientemente dal lavoro per andare a fare una lunga passeggiata sull'argine dell'Arno.
il gatto faceva la sua vita, as usual. ma anche lui si accodava alle nostre passeggiate fino ai confini del suo impero.
lavoravo molto, come assegnista di ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa. viaggiavo molto, sballottata fra svariati progetti europei, rosicchiando visite della città nelle ore buche delle conferenze e dei meeting.
i fine settimana, soprattutto la domenica pomeriggio, erano molto lunghi e piuttosto solitari, quindi tempo ce n'era. scrivevo, oppure mi snebbiavo la mente con attività manuali come fare anelli e orecchini che trovavano grande successo nel personale amministrativo della Scuola.
la raccolta è composta da diversi ritratti di figure femminili importanti nella mia vita.
alcune sono donne reali e chiamate con il loro nome, soprattutto antenate reali o acquisite.
altre sono figure di crasi fantastica fra varie persone che ho incrociato in momenti precisi della mia e della loro vita, abbozzi di personaggi letterari. qui dentro stanno molte amiche, coetanee che sentivo necessario proteggere da una ribalta narrativa (anche se non c'è mai stato un pubblico, ça va sans dire).
sono ritratti tentati attraverso ricette che queste figure mi hanno insegnato.
io cucino abbastanza bene, non benissimo, ma non ho la vera passione di passare ore in cucina.
amo cucinare insieme a altre persone, non sono gelosa della mia cucina e mi metto volentieri al lavoro a casa altrui. ho una cucina svelta, un po' ruffiana, che vende bene cose fatte in venti minuti. prediligo le preparazioni semplici, la cottura al forno così intanto faccio la doccia o asciugo i capelli a una bimba.
nel tempo di stesura di queste ricette ritratto sono passata da no bimba a bimbe plurale che si asciugano i capelli da sole. nemmeno l'aceto balsamico ha questi tempi di stagionatura.
queste ricette sono state lette da poche persone.
dai familiari delle donne che descrivevo e che erano venute a mancare.
dalla mia famiglia.
da un piccolo gruppo di amiche, una delle quali, soprattutto, me le ha tenute vive nel cuore più volte, immaginandole per le donne con cui lavora e che nelle proprie ricette riversano il dramma di vite interrotte da fughe e prigionie. Mohared Barone è la maggiore responsabile dell'idea di rendere questo mio progetto di scrittura, zoppo come tutti gli altri, un progetto di collaborazione femminile, perché ognuna e ognuno di noi ha delle ricette che non sono ricette, sono connessioni con qualcuno di importante. qualcuno che si vuole evocare, sentire vicino, portare dentro di sé, nel modo più arcaico che esiste, cioè nutrendosi.
mi piacerebbe fare una sorta di circle song di ricette, seguite da sessioni di cucina collettiva. ma me ne piacerebbero tante, come dice mio marito.
sono state lette, professionalmente, da una prima collega e ora amica, Carmela d'Angelo, che finalmente mi ha fatto delle critiche serie, che adesso (dopo appena 5 anni, Carmela intanto è andata in pensione, è tornata in Germania, ha finito il dottorato, ha fatto una maratona, cose così) sto riprendendo in mano. ricordo ancora quando mi chiese se per caso fossi rimasta male dei sui commenti (c'era il sole, era un fine scuola abbagliante di adempimenti finali e aravamo davanti al casotto della portineria del Fermi). credo che abbia capito ormai che quella era l'inizio della nostra amicizia 2.0.
quindi le pubblicherò qui dopo che avrò preso in carico gli appunti di Carmela. il che non vuol dire che li segua, ovvio. Carmela però è stata abbastanza realista da dirmi che un eventuale libro avrebbe avuto bisogno di un rinforzo fatto di ricette vere (dosi, procedure, etc.). ragionissima. ma a me piace scrivere, non cucinare.
le ha lette la mia fan numero 1, Laura. ma lei non è obiettiva.